Nel corso della prima visita controllo l’igiene orale e l’eventuale presenza di carie.
Osservo l’occlusione della bocca e l’eventuale presenza di segni legati alle così dette “abitudini viziate” (suzione del pollice, deglutizione atipica, respirazione orale) o parafunzioni (serramento, bruxismo) .
Attraverso i movimenti di apertura e chiusura della bocca verifico la funzionalità dell’articolazione temporo-mandibolare.
Infine, dopo aver dato un resoconto di quanto osservato, do un’indicazione di massima rispetto ai possibili approcci terapeutici.
– Se il bambino non presenta problemi occlusali, rinvio l’incontro successivo a sei mesi o un anno per seguirlo, comunque, fino alla fine della permuta dentaria.
– Nei casi di malocclusione “più semplici” questa prima valutazione mi è sufficiente per indicare il tipo di terapia, la sua durata e il relativo preventivo di costo.
Se il paziente intende intraprendere la cura, raccolgo una documentazione fotografica della bocca e del viso e procedo al rilevamento delle impronte, allo studio delle arcate dentarie e in alcuni casi prescrivo un’ortopantomografia delle arcate dentarie.
Non prescrivo, di prassi, tutta la “documentazione radiografica ortodontica” perché in molti casi non ritengo necessario esporre il bambino a un’inutile dose radiogena.
– Nei casi più complessi per formulare un piano di cure devo approfondire la diagnosi tramite lo studio del caso ortodontico.